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Un liutaio eccellente: Angelo Andrulli

Angelo Raffale Andrulli è un Liutaio, Violinista, Pittore e Scultore Materano trasferitosi ad Altamura nel 2010.

Nel 1994 si è diplomato presso il Liceo artistico “C.Levi” di Matera e nel 2000 ha conseguito brillantemente il diploma in violino presso il Conservatorio di Musica “E.R. Duni” di Matera. Nel 2007 consegue la Laurea di Accademia di secondo livello in violino con massimo dei voti e lode, sotto la guida del M° Carmelo Andriani. Come violinista può vantare collaborazioni con numerose orchestre e celebri maestri. Nel 2008 viene inserito nel Saggio Enciclopedico internazionale (Violinmaker Italy), a cura del M° Gualtiero Nicolini (Presidente ANLAI) e nel 2014 gli viene pubblicata una recensione biografica nel libro del giornalista G.Mercadante, intitolato “Altamura terra di talenti”. Nel 2015 consegue l’abilitazione all’insegnamento in violino presso il Conservatorio “G. Da Venosa” di Potenza. Dal 2016 viene nominato presidente dell’Accademia musicale e artistica “MusicArte”, sita ad Altamura.

Sino ad oggi ha esposto sue opere in Italia e all’estero sia in qualità di pittore e scultore sia in qualità di liutaio presentando tra l’altro originali progetti artistici formativi riscuotendo positivi consensi da parte del pubblico. I suoi strumenti sono apprezzati da Maestri di fama Nazionale e Internazionale.

Il famoso violinista, M° FELIX AYO, dice di lui:“Sono rimasto particolarmente impressionato dalla potenza e dalla bellezza di suono dei suoi strumenti, di qualità che raramente si riscontra nei violini moderni e non solo. Inoltre, nella mia carriera ho girato numerosi laboratori di liuteria e solo il M° Andrulli mi ha fatto indossare un grembiule da lavoro facendomi prima provare a dare una mano di vernice ad uno strumento, (facendomi sentire prima l’odore di tali essenze), poi ad intagliare un riccio, a lavorare una catena.Spiegandomi passo per passo ogni fase di creazione di un suono. Ma, il suo estro culmina dalla particolare facilità di mettere a punto, regolare e ricercare il miglior timbro per ogni strumento…mani d’oro…”.

Oltre all’attività di liutaio svolge l’attività di insegnante di violino presso Scuole Statali e private.

Come e quando nasce la passione per la musica?

Cominciai a suonare il violino all’età di 7 anni, quando, ascoltando in televisione un concerto del violinista solista Uto Ughi, fui attratto dal suo suono e, come per magia, ne rimasi stregato.

Con il passare degli anni, accompagnato dallo studio del violino, ebbi sempre più la curiosità di capire da dove fuoriuscisse il suono, sino a quando un giorno decisi di aprire e sezionare interamente il mio violino: da quel giorno fu amore a prima vista.

Esaminai attentamente tutte le parti che componevano lo strumento e, semplicemente, iniziai a copiare ogni singolo pezzo.

In contemporanea, frequentai diversi artigiani: in primis coloro che abitavano nella mia città, poi girovagando in botteghe di altre città. Ero motivato dalla voglia di apprendere informazioni, ma purtroppo la maggior parte degli artigiani liutai non erano disponibili a svelarmi i cosiddetti “segreti del mestiere”.

Ma la mia passione era troppo forte per arrestarsi, perciò continuai a costruire studiando su trattati antichi e moderni e soprattutto procedendo nello studio del violino, approfondendo il viaggio di conoscenza per questo straordinario strumento.

Con gli anni ho affinato sempre più la mia tecnica lavorando sul bancone (praticamente tutti i giorni), provando e riprovando ogni fase di costruzione.

Un giorno, durante un mio viaggio a Roma, incontrai un anziano Liutaio, che umilmente mi donò il suo sapere: frequentai per 4 anni la sua bottega tanti stimoli ed esperienze.

Da allora definitivamente la Liuteria è diventata per me, non un mestiere, ma un modo di vivere, attraverso cui potevo esprimere liberamente la mia arte, associandola alla mia inesauribile passione.

Doti divine come la passione, la pazienza e la dedizione al lavoro, sono i segreti che distinguono un individuo da un altro, doti supportate da tanta fede nel Signore.

In un’epoca dove la musica classica è poco apprezzata, come si fa a praticarla?

Questa è una domanda semplice ma allo stesso tempo è difficile dare una risposta.

Penso che non sia vero che la musica classica non sia apprezzata, ma semplicemente oggi la gente preferisce ascoltare più musica commerciale, e questo dipende dalla Cultura e dalla formazione in cui viviamo e a cui siamo stati educati da piccoli.

Paradossalmente in una Nazione come l’Italia (patria della musica, dell’arte, etc.) nel corso degli anni c’è stato un grave declino dal punto di vista artistico- culturale e le motivazioni sono da attribuire al fatto che non abbiamo saputo difendere i valori di un importante patrimonio culturale: non solo della nostra nazione, ma non abbiamo saputo difendere il valore di ognuno di noi in quanto esseri umani.

Basti spostarsi semplicemente in Germania, per esempio, e si può notare che praticamente in tutte le Città si respira e si vive di musica classica e di arte, in quanto elemento fondante ed educativo di un’intera Nazione.

Il tuo lavoro è anche passione: sono scindibili l’uno dall’altro?

Assolutamente no.

Direi che il mio lavoro è costruito sulla mia passione: senza passione non potrei creare i miei suoni.

La passione ti fa cogliere particolari che ad occhio nudo non si vedono, la passione ti dà energia, ti fa sognare e quindi ti spinge oltre.

Nel corso degli anni, ho appreso che tutto ruota intorno alla passione per il proprio mestiere (e ovviamente alla pazienza), sfruttando al massimo le competenze acquisite, le doti e il proprio talento naturale.

Da tempo, ormai, mi occupo della costruzione degli strumenti ad arco avendo avuto la fortuna di vivere esperienze con numerosi musicisti con i quali ho condiviso competenze ed emozioni, perché ogni artista vive di sensazioni, motivazioni e soprattutto stimoli.

Nel praticare questo mestiere, sento di possedere le chiavi di accesso per la realizzazione di ciò che è nel musicista desiderio, aspirazione, bellezza e il fatto di scindere il lavoro dalla passione significherebbe suonare senza emozionarsi ed emozionare.

Come intendi la tua “arte del creare”?

Vedo l’arte in qualsiasi aspetto si dimostri e prenda forma, come una missione rivolta a trasmettere e condividere creatività e passione, ricercando ogni giorno stimoli e risorse artistiche nel nostro territorio, al fine di valorizzare l’educazione, la cultura e la formazione vera e propria. Penso che non si crei dal nulla, ma tutto derivi dal bagaglio di sapere, esperienza e conoscenza e soprattutto si crea partendo da un’emozione costante che rivivrà in un suono, in una vibrazione perfetta.

Io non vendo strumenti, ma la mia missione è quella di creare suoni lasciando un’eredità alle nuove generazioni.

Originario di Matera, migrato ad Altamura: perché questa scelta?

Sono due i motivi che mi hanno spinto a questa scelta. Il primo è l’amore per la mia città, Matera, così come per mia moglie, altamurana doc, che mi ha portato a trasferirmi. Il secondo motivo riguarda un fattore prettamente economico: in pratica le case costano nettamente di meno nella città di Altamura rispetto a Matera e quindi, come puoi intuire, la mia scelta è stata naturale. Ti devo confessare però che, pur rimanendo legatissimo alla mia terra (e questo si nota dalla costruzione dei miei strumenti che ricalcano con fermezza l’attaccamento alla mia Città d’origine) gli altamurani mi hanno trasmesso tanta vitalità stimolando la mia creatività molto più dei materani, tanto che ho imparato col tempo ad apprezzare, con molta semplicità, il mio modo di vivere, esprimendomi con l’arte.

Quali sono le materie prime utilizzate per la produzione dei tuoi strumenti e come vengono scelte?

I legni di cui è composto uno strumento ad Arco, come il violino, rivestono un’importanza fondamentale per la sonorità dello strumento.

Il tipo di legno che utilizzo per la costruzione del violino è identico a quello usato ai tempi degli antichi liutai (come Amati, Stradivari, Guarneri, etc.)

In primis, per la parte superiore detto piano armonico, per la catena, le controfasce, gli zocchetti e l’anima dello strumento viene usato il legno d’Abete rosso (Picea abies) delle Dolomiti -Val di Fiemme; Mentre per il fondo, le fasce, il manico e il ponticello viene adoperato il legno di Acero, il più pregiato proveniente dai Balcani, per la bellezza di marezzatura ed elasticità. La tastiera è di ebano. Per i piroli, la cordiera e la mentoniera vengono usati sia l’ebano che il bosso o il palissandro indiano.

Importanza fondamentale è la fase di stagionatura di questi legni.

Inoltre, io personalmente mi diverto ad utilizzare legno di radica di Ulivo locale, lavorati esclusivamente a mano per la creazione di mentoniere di qualsiasi forma e modello, apprezzati da numerosi musicisti di tutto il mondo.

Come immagini che la tua attività possa evolversi e quali sono i tuoi progetti futuri?

Penso che la mia attività possa evolversi solo donando ai giovani, quello che imparerò in questa vita terrena, mettendoli in condizione di divulgare quest’arte soprattutto al nostro Sud, dove non esiste una vera e propria tradizione liutaria.

Per quanto riguarda i miei progetti futuri, riguardano l’informazione e la formazione artistica nella mia terra e sono rivolti a tutti i giovani, partendo sin dalla tenera età.

Sento l’esigenza di trasmettere il più possibile la mia Arte, con la voglia di lasciare un’eredità.

Proprio qualche mese fa, ho dato il via ad un mio progetto/spettacolo, intitolato “L’Artigiano in scena…Dalla Bottega al Palcoscenico“. Nato dall’esperienza e dalla passione accumulata in questi vent‘anni per un mestiere antico e allo stesso tempo magico.

In questo progetto mostro il percorso di creazione di uno strumento ad arco, dalla scelta dei legni che saranno disegnati, modellati, tagliati fino al risultato ultimo attraverso il lavoro paziente e accurato del liutaio artista tutto “in diretta”dalla bottega-palco, dove i musicisti mi affidano la cura del proprio strumento e attraverso un lavoro di manutenzione e messa a punto li farò suonare al meglio. La bottega-palco e il palco-palcoscenico si uniranno, chiudendo il cammino iniziato: dal pezzo di legno grezzo le vibrazioni saranno trasmissibili al pubblico grazie ai musicisti che con i loro strumenti, costruiti da me, daranno vita ad un vero e proprio spettacolo artistico musicale.

Questo tipo di progetto è il punto di partenza per divulgare il più possibile informazioni, non solo sulla liuteria, ma sull’arte in generale: l’obiettivo è quello di spronare i giovani a riavvicinarsi agli antichi mestieri.

Info:

www.angeloandrulli.it

https://www.facebook.com/angelo.andrulli